FONDAZIONE ITALIA®
 
PRIMA PAGINA
INDICE
 
Rutelli al Congresso della Margherita:«L’ingresso nel Pse è impossibile per la Margherita, e sarebbe una riduzione delle opportunità, non una crescita, anche per il Partito democratico».

 

Rutelli al Congresso della Margherita ha preso la parola poco dopo che Prodi ha annunciato il suo addio a fine legislatura. Nella prima fila ci sono tutti i leader. I presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini. I segretari dei partiti di maggioranza: Franco Giordano, Enrico Boselli e Oliviero Diliberto, Antonio Di Pietro, Clemente Mastella. C’è anche l’opposizione al completo, Rutelli li cita e i delegati applaudono: Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa, Roberto Maroni. Resta fino alla fine anche Romano Prodi, prima di partire per Firenze alla volta del Congresso ’gemellò dei Ds. Tra i delegati, il ministro della Difesa Arturo Parisi con tutti i suoi dubbi su come il Pd sta nascendo.

Vari gli argomenti toccati da Rutelli, che ha parlato per 90 minuti, interrotto da applausi per circa 70 volte. Rutelli ha richiesto di usare parte dell’extragettito per le politiche abitative, via l’Ici dalla prima casa e tassazione secca del 20% sugli affitti. Il vice premier ha parlato anche della legge elettorale, sottolineando il suo gradimento per il maggioritario a doppio turno, senza comunque trascurare l’impegno di trovare una larga convergenza parlamentare. Rutelli ha auspicato che questa legislatura sia l’ultima di una contrapposizione senza quartiere.

Ma il nocciolo del suo discorso, l'argomento che tutti si attendevano, arriva puntuale ed è quello sulla collocazione del Pd in Europa. «La Margherita - sottolinea - non entrerà nel Pse, ma con il partito socialista europeo è senz’altro possibile una alleanza, sia pure guardando ad un nuovo orizzonte. La nostra linea è semplice: l’ingresso nel Pse è impossibile per la Margherita, e sarebbe una riduzione delle opportunità, non una crescita, anche per il Partito democratico». «Io non ho risposto alle polemiche gratuite e non convincenti di alcuni dirigenti del socialismo europeo, che hanno sostenuto che in Europa, come nella circolazione stradale, ci sarebbero solo la destra e la sinistra. Non è vero, e lo ha capito, in Italia, da più di dieci anni chi ha animato il progetto dell’Ulivo». Destinatari del messaggio sono Martin Schulz e Paul Rasmussen e i compagni di viaggio della Quercia: il Pd nascerà superando le »parzialità« delle forze che lo stanno costruendo e sbaglierebbero i Dl che pensassero di sfruttare »rendite di posizione« o i Ds che puntassero a »riproporre disegni egemonici».

20 - 04 - 2007