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"Van Dyck. Riflessi italiani"

 

 


 

A Milano, dal 19 febbraio al 20 giugno 2004. Palazzo Reale - Sala delle Cariatidi.
 


"Fanciullo di casa Doria"

La galleria
 

Al Palazzo Reale di Milano si è inaugurata una mostra su Van Dyck., con un allestimento firmato da Luca Ronconi.

L'esposizione dedicata al grande pittore fiammingo è intitolata "Van Dyck. Riflessi italiani", e comprende anche il "Compianto di Cristo" l'opera di cui si tentò l'esportazione illegale e sventato grazie all'intervento del comando dei carabinieri tutela patrimonio artistico.La rassegna che comprende trentasei capolavori, tra ritratti, soggetti storici e religiosi, indaga il rapporto che si instaurò tra Van Dycke e gli artisti del rinascimento italiano. Le opere provengono dal National Gallery di Washington, Londra e Dublino, dal Prado di Madrid, da Anversa,Berlino, Bruxelles, Strasburgo, da Palazzo Corsini e Musei Capitolini di Roma e Pinacoteca di Brera, compreso il famoso "Ritratto del cardinale Bentivoglio" eccezionalmente prestato dalla soprintendenza del polo museale fiorentino.

Van Dyck arrivò in Italia nel 1621, all'età di ventidue anni, ma già famoso, una fama conseguita alla bottega del Rubens e alla corte del re d'Inghilterra . Scrive Giovan Pietro Bellori nella sua "Vita de pittori", pubblicata nel 1672: "Grande per la Fiandra era la fama di Pietro Paolo Rubens, quando in Aversa nella scuola sollevassi un giovinetto portato da così nobile generosità di costumi e da così bello spirito nella pittura che ben diede segno d'illustrarla ed accrescerle splendore in quella dignità ed eccellenza alla quale il maestro l'aveva inalzata". Da qui, sembra fondata la leggenda che lo volle talmente abile nell'imitare da giovanissimo lo stile del maestro da indurre Rubens ad allontanarlo considerandolo un pericoloso avversario. Dopo Rubens,( che sembra lo allontanò per gelosia) Van Dyck era stato consacrato l'artista fiammingo più richiesto delle corti d'Europa, soprattutto di quella di Carlo I d'Inghilterra. In Italia i suoi spostamenti sono frequenti. La sua creatività è influenzata dall'esperienza dell'incontro con l'arte italiana.

Soggiornò a Genova, Roma, e Venezia, ove si fermò per due mesi,e poté incontrare Tiziano, Veronese e Giorgione, Tintoretto.

Nel 1624 si reca a Palermo, ove si sofferma per più di un anno. A Palermo realizza l'opera più impegnativa di tutto il periodo italiano, la pala della "Madonna del Rosario" , (non presente a Milano). A Palermo incontra Sofonisba Anguissola, con cui instaurerà un profonda amicizia e una intesa artistica, fu lei a suggerirgli preziosi segreti sulla ritrattistica, come l'abolizione della luce dall'alto per i volti di anziani che avrebbe sottolineato le rughe della pelle. Una epidemia di peste lo costrinse ad allontanarsi dalla Sicilia. A ricordo della amicizia con l'artista siciliana rimane il ritratto di Sofonisba sul letto di morte.

Van Dyck si stabilì a Genova che elesse sua città d'elezione, e ove realizzò moltissima ritrattistica per la nobiltà genovese: i Cattaneo, i Balbi, i Brignole-Sale, i Lomellini, i Doria, gli Spinola, i Durazzo, "figure che si stagliano alte ed eleganti - commenta la Bernardini - abbigliate con abiti riccamente decorati, con l'espressione distaccata, velata di melanconia". Ecco, allora, la "Marchesa Caterina Durazzo Adorno con i due figli detta La Dama d'oro" e la "Marchesa Elena Grimaldi Cattaneo", opera dall'eccezionale qualità pittorica e originalità compositiva, "veneti sono il colore, la luce, l'atmosfera, straordinaria l'immagine della donna che incede, l'aulicità dell'insieme, la grazia della figura".

Dall' esperienza Italiana Van Dyck ne esce trasfigurato.Un artista maturo. Rientrato in Inghilterra, nel 1641 si ammalò. Il re d' Inghilterra Carlo I, disperato, promise 300 sterline di ricompensa al suo medico personale se l'avesse salvato l'artista. Van Dyck morì, a soli 42 anni. Venne sepolto nella cattedrale di St. Paul a Londra.

 
     
 

 

 
 

"Van Dyck. Riflessi italiani". Dal 19 febbraio al 20 giugno 2004. Palazzo Reale - Sala delle Cariatidi. Milano.Curatrice della mostra Maria Grazia Bernardini della Soprintendenza speciale per il polo museale romano. Allestimento di Luca Ronconi, direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano.
Orari: martedì-domenica, 9:30-20, giovedì fino alle 22 (la biglietteria chiude un'ora prima).
Ingresso: intero €9,ridotto e gruppi €7,5, scuole €4,5.
Informazioni, prevendita telefonica 02-54912.
Catalogo: Skira.