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A Padova dal 27 settembre al 7 marzo 2004 nel palazzo Zabarella la più ampia mostra sui Macchiaioli mai realizzata in questi ultimi anni.
La  mostra espone 115 opere. L'esposizione comprende i capolavori del movimento, esposte come una ideale spettacolare carrellata. Le opere provengono dalla  Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, la Pinacoteca di Brera a Milano, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e il Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli, e rappresentano un ampio spaccato dell'evoluzione e degli sviluppi dell'arte dei maestri  Macchiaioli che condizionò profondamente la pittura europea dell’Ottocento.

Negli anni che  precedono l'Impressionismo,  giovani pittori come Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Giovanni Boldini, Giuseppe Abbati e Raffaello Sernesi, si ritrovarono cambiarono in pochi anni il modo di percepire l'immagine e di dipingere. Questi artisti abbandonarono  il chiaroscuro e le  tecniche prospettiche tradizionali, e con l'utilizzo sapiente e geniale dei colori, stesi come  macchie di luci e ombre,  realizzarono capolavori con  straordinari  effetti cromatici.

La loro arte innovativa che non poteva più riconoscersi nello stile della pittura ufficiale, quella romantica e purista uscita dalle Accademie, non fu subito compresa dai conterranei che li definirono dispregiativamente  "macchiaioli"  Poi la riabilitazione, postuma,  nel  Novecento diventano protagonisti nel mercato dell'arte.

La toilette del mattino(particolare)di Telemaco Signorini

Gli organizzatori,Fernando Mazzocca e Carlo Sisi hanno organicamente indirizzato la scelta delle opere  al periodo che  va dal 1848, anno della Prima Guerra di Indipendenza, al 1870, anno dell'unità d'Italia. Di quegli anni di fermenti e di speranze i pittori "Macchiaioli" diedero con la loro arte una preziosa eccezionale testimonianza.