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IL CARTAIO

di DARIO ARGENTO

con Fiore Argento, Silvio Muccino, Adalberto Maria Merli, Liam Cunningham, Stefania Rocca


Sceneggiatura di Franco Ferrini e Dario Argento - Fotografia di Benoit Debie

Musiche di Claudio Simonetti - Montaggio di Walter Fasano

 

 
Un misterioso assassino, che si fa chiamare il Cartaio per la sua passione per il videopoker, sfida la polizia ad un gioco mortale che si svolge in Rete. Ogni volta la posta in gioco è una vita umana. E la Polizia non può far altro che accettare la sfida.
Internet e il mondo virtuale seducono Dario Argento. Il personaggio protagonista del suo nuovo film , è un serial killer con la passione appunto per internet e del videopoker, un gioco al quale invita la polizia. Per ogni partita vinta, il misterioso assassino che si qualifica come il cartaio, ucciderà una donna. Sul caso, indagano l'ispettrice Anna, interpretata da Stefania Rocca e un poliziotto anglosassone, interpretato da Liam Cunningham, e un giovane hacker ,Silvio Muccino.
Alla conferenza stampa Argento dichiara: "Torno a raccontare storie di poliziotti e a usare la mia città, Roma, come sfondo, ma certo questo lavoro è il più visivo e fantastico tra quelli firmati negli ultimi anni".  "Mi piacciono i thriller perché si svolgono in un mondo che ha le sue regole, che segue una logica per quanto paradossale, il vero incubo è quello che sogniamo tutti i giorni ad occhi aperti".

Tullio Kezich - Corriere della Sera
 
...E' il film più riuscito di Argento da anni. Anche se gli sviluppi sono spesso illogici e i caratteri piuttosto convenzionali, tiene bene l' idea del maniaco misterioso che sfida la polizia a partite di videopoker aventi per posta la vita o la morte della sequestrata di turno. Vincente e convincente è l' atmosfera del film, scandito su ritmi tanto tradizionali quanto infallibili. Nel gruppo degli attori spiccano l' irlandese Liam Cunningham, Silvio Muccino in libera uscita dai film del fratello e un autorevole Adalberto Maria Merli come capo della polizia...
 
Roberto Nepoti - La Repubblica
 
...film più bizzarro dell'anno: Le cinque variazioni, intelligente divertissement sull'illusione cinematografica (...) L'apparente stravaganza nasconde un discorso serio su cinema e altro, perché Von Trier conosce bene l'importanza del controllo su quel che si fa e, insieme, riconosce che l'esercizio cui sottopone se stesso e il collega "somiglia alla terapia". Ciò non toglie che i filmnelfilm siano corti sperimentali d'altro livello. Né che, peraltro, la visione delle Cinque variazioni vada raccomandata ai soli spettatori cinefili.
 
Dario Zonta -  L'Unità
 
...Quello che forse ha perso, nel cercare e nel tempo, è la capacità di fare paura. L’ha persa perché i tempi e il pubblico sono cambiati, mentre tradizionali e artigianali, ma squisitamente cinematografiche, sono le sue tecniche. Ma noi scorgiamo nella sua resistenza estetica una scelta etica: non giocare mai a carte con il gusto corrotto, con la stolta modernità e con le finte paure...