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 Tita Merello, la regina del tango, una leggenda, vera icona per l'Argentina. Ci ha lasciato a 98 anni.

Tita Merello

fotografia di Annemarie Heinrich

La regina del tango,attrice, cantante,Tita Merello, ci ha lasciato all'età di 98 anni. Di origine italiana,Tita Merello era considerata una icona dello spettacolo argentino.
Radio e canali televisivi le hanno reso omaggio interrompendo i programmi e mandando in onda le sue indimenticabili canzoni e sequenze dei suoi numerosissimi film.
Tra questi  FILUMENA MARTURANO, una delle sue interpretazioni più famose.
Un racconto degli anni '40 ambientato nei vicoli popolari della Buenos Aires.
Tita Merello era nata in un quartiere tipico della capitale argentina nel 1904.
 La sua ascesa verso il successo era iniziata precocemente. Nel 1920 debuttò come attrice di teatro,
dedicandosi poi al cinema muto per essere successivamente una delle protagoniste del primo film sonoro argentino TANGO, la musica di Buenos Aires della quale è stata una delle più grandi ed amate interpreti femminili, anche per  la capacità di stare al passo con i cambiamenti del mondo dello spettacolo, passando con disinvoltura dalla radio al cinema per approdare infine alla televisione.

IL TANGO

Il tango rappresenta una vera rivoluzione nel ballo di coppia. Con valzer, mazurca, polka e gli altri balli in voga ha in comune solo la presa fra i due ballerini; tutto il resto segue una logica totalmente innovativa e trasgressiva.Non è di apprendimento immediato, e per ballarlo non basta salire in pista (come avviene con le altre danze di società) e seguire il ritmo, nè è sufficiente accompagnarsi a un partner che già lo conosce e "farsi portare". 

 Si tratta di un vero esercizio di concentrazione. I primi tangueros di cortile non lo improvvisano, se pur nemmeno frequentano corsi presso maestri professionisti: è durante la settimana, dopo il lavoro, che piccoli gruppi di uomini provano e riprovano fra loro i passi, mentre altrove le donne fanno la stessa cosa, per preparasi al ballo della domenica. Perchè il tango (e ci teniamo a sottolinearlo a dispetto di chi, senza conoscerlo, vuole identificarlo con un assoluto "pensiero triste che si balla") è divertimento, non solo lanciandosi in pista alla festa o nel salòn, ma anche facendo parte di allegre e chiassose comitive che si ritrovano per provare e ripetere.

Il tango è un ballo totalmente libero, privo di coreografie predefinite. Mentre le altre danze si fondano su una figura di base da ripetere alternandola a qualche occasionale variante, il tango è del tutto privo di schemi ripetitivi. La salida basica è solo una combinazione di passi che si utilizza per imparare a ballare (cioè a ... non ripeterla), mentre le figure classiche (ocho adelante, ocho atràs, mordida, medialuna, ecc) vengono continuamente assemblate, sospese, frammentate e ricombinate, in una unica caleidoscopica figura che non si ripeterà mai uguale. Le coppie non procedono mai in modo fra loro coerente: ognuna segue di volta in volta direzioni diverse (e la necessità di evitare le collisioni impone ulteriormente di decidere istante per istante il passo da eseguire), anche se viene complessivamente mantenuta una lenta rotazione in senso antiorario.

Più che dell'Argentina, il tango è il ballo del Rio de la Plata, cioè delle città di Buenos Aires e Montevideo, due metropoli che si affacciano da sponde opposte all'estuario del grande fiume, e che al di là dell'appartenenza a due entità statali diverse, sono molto più vicine fra loro per storia, composizione etnica, cultura, di quanto ciascuna non lo sia rispetto al resto della nazione di cui è capitale.

Ma il tango non è la sola danza rioplatense: i tangueros sono soliti alternarlo alla milonga e al vals criollo.

La milonga è caratterizzata da un tempo molto più veloce di quello del tango, con un ritmo semplice, regolare e sincopato. La danza è piena di brio, con figure semplici: essenzialmente una camminata continuamente spezzata, con una forma tipica di ocho sia dell'uomo che della donna (ocho milonguero), e poche altre figure, necessariamente agili, data la velocità. Spesso la si balla senza la classica presa: ciascuno tiene le mani allacciate dietro di sè, mentre la fronte si appoggia a quella del partner (secondo alcuni questo stile sarebbe invenzione della nota cantante Tita Merello, che in una occasione dovette nascondere al pubblico una improvvisa ampia scucitura nella propria gonna).

Il vals criollo è basato sul ritmo del valzer viennese, ma i movimenti sono quasi gli stessi del tango (generalmente un passo sul primo tempo di ogni battuta). Viene chiamato anche vals cruzado per il continuo cambiar direzione nel movimento della coppia.

Anche il classico ritmo della mazurca ungherese è diventato per i rioplatensi un proprio ballo chiamato ranchera, mentre costituiscono una realtà a sè stante è gli altri balli argentini, denominati balli de l'interior o folcloricos. Si tratta di danze più antiche, nate in contesti del tutto differenti dalle realtà urbane già descritte. Nei vasti territori che si estendono fra la Patagonia, le Ande e le giungle della Bolivia e del Chaco, nei pueblos, dalla commistione di tradizioni indie e ispaniche sono sorte la zamba, a coppie separate, a tempo lento, fatta di sguardi e ammiccamenti che ricordano il corteggiamento amoroso, la cueca - diffusa anche in Cile - anch'essa a coppie separate, con battito di tacchi e agitare di fazzoletti, dal tempo vivace e marcato.