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Firma Costituzione, bufera sulla RAI. L'USIGRAI protesta per le riprese affidate a societa' esterna



 

Polemiche alla Rai. Il servizio pubblico ha seguito la cerimonia della firma della Costituzione europea. ma non con immagini proprie. La Presidenza del Consiglio ha affidato le riprese a Euroscena, una società esterna alla RAI.Una scelta che ha suscitato le proteste da parte del sindacato dei giornalisti, l'Usigrai che ha chiesto di leggere nelle due principali edizioni odierne dei telegiornali il seguente comunicato : "La Rai non ha potuto scegliere in autonomia come documentare" la firma della Costituzione europea, di fatto il servizio pubblico "è stato tenuto fuori dalla porta", denuncia il sindacato dei giornalisti Rai.

"Le immagini che avete visto della firma della Costituzione europea non sono immagini Rai - si legge ancora - Le riprese sono state effettuate da una società incaricata dalla Presidenza del Consiglio. Le telecamere Rai non sono state ammesse".

E ancora: "Il servizio pubblico - che come voi spettatori sapete, ha le capacità tecniche e professionali per raccontare gli eventi istituzionali, i fatti della cronaca o i grandi appuntamenti sportivi - oggi è stato tenuto fuori dalla porta". "Per un giorno - sottolinea ancora l'Usigrai - un'attività del servizio pubblico è stata privatizzata. E' un attacco alla Rai, ma anche al diritto di voi cittadini ad avere un'informazione corretta e affidabile".

Al comunicato dell'USIGRAI la RAI ha replicato con la seguente nota: "L'informazione sulla firma della Costituzione Europea è stata realizzata dai giornalisti della Rai che con grande professionalità hanno raccontato l'evento e ne hanno approfondito il significato storico e politico". "L'azienda - si legge in una nota di Viale Mazzini - esprime apprezzamento per il loro lavoro e giudica quindi offensivo per i giornalisti della Rai il comunicato dell'Usigrai che li accusa di non aver fornito un'informazione corretta e affidabile, solo perché le immagini ufficiali della cerimonia sono state fornite dalla società incaricata dalla Presidenza del Consiglio di documentare visivamente l'evento".

Al comunicato di viale Mazzini, i comitati di redazione dei tre tg della Rai hanno replicato di "non sentirsi affatto offesi dalla nota dell'Usigrai, emessa a tutela del loro lavoro" ma semmai "sono invece offesi per il comportamento dei vertici aziendali". Secondo i cdr infatti, i vertici di viale Mazzini "senza battere ciglio, hanno abdicato al diritto-dovere del servizio pubblico e consentito che una piccola società privata, scelta dalla Presidenza del Consiglio, svolgesse un ruolo che in tutti i paesi europei compete al servizio pubblico".

"L'azienda sa che la produzione delle immagini non è disgiunta dalle parole, le immagini fanno parte integrale del nostro lavoro. Se il comunicato aziendale è il tentativo, peraltro goffo, di dividere i giornalisti e il sindacato che li rappresenta, questo tentativo viene respinto al mittente".