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Torture in Irak. Martino: " Gli episodi  risulterebbero avvenuti in siti al di fuori dell'area di responsabilità del contingente italiano"


 

Il ministro della Difesa Antonio Martino ha risposto all'opposizione durante il question time alla Camera, dedicato sopratutto allo scandalo delle torture nelle carceri irachene.Il ministro ha ribadito che il governo era all'oscuro su quanto stesse accadendo ai prigionieri iracheni.  "Desidero sottolineare che nessun rapporto della Croce rossa internazionale è stato mai trasmesso al governo, conformemente alla regola che i risultati delle visite ispettive della Croce rossa formano oggetto dei rapporti e di valutazioni riservate ed esclusivi tra il comitato e i paesi sotto la cui giurisdizione ricadono i siti oggetto di ispezione". Ha precisato Martino.

Martino  ha inoltre escluso inoltre che  altre organizzazioni internazionali abbiano mai fornito informazioni su simili episodi. Quanto ad un documento di Amnesty international del luglio dello scorso anno -Martino ha aggiunto -che  la materia fu oggetto di contatti tra la stessa organizzazione e le autorità americane e sulla quale riferì il 23 luglio dell'anno scorso il sottosegretario Boniver".

"Gli episodi - ha proseguito il ministro - risulterebbero comunque avvenuti in siti al di fuori dell'area di responsabilità del contingente italiano e pertanto non da questo accessibile".

All'interrogazione della Margherita, Martino ha precisato che «Il rapporto della Croce Rossa fu consegnato al capo dell'autorità provvisoria comandante statunitense della coalizione ma non agli italiani. Quanto alla consegna dei fermati agli alleati che costiuisce per noi un obbligo e avvenuta nell'affidamento, che da nulla ci era smentito, che il trattamento ad essi riservato sarebbe stato confoprme ai principi del diritto umanitario internazionale essendo gli stessi alleati firmatari della Convenzione di Ginevra».

Rispondendo all'interrogazione del segretario dei DS Piero Fassino sugli episodi di tortura ai prigionieri Martino ha ribadito che "il governo è rimasto sorpreso e sdegnato  nell'apprendere notizie di cui era completamente all'oscuro e per fatti inimmaginabili e imprevedibili che fermamente condanna"

«Le torture non erano prevedibili, nè pensabili nè immaginabili», ha detto il Ministro precisando che quegli episodi  sono «oggetto della massima riprovazione» e che verifiche sono in atto, così come si sta facendo dopo le dichiarazioni rilasciate dalla vedova di uno carabinieri morti nell'attentato di Nassiriya. Martino ha inoltre ricordato che  la stessa vedova del militare ha smentito quanto riferito ieri da organi di informazione circa il fatto che in Italia si sapesse qualcosa sulla condizione dei carcerati in Iraq.

Rispondendo   all'esponente del Pdci, Oliviero Diliberto che gli ha chiesto se "come ministro e come uomo: non prova vergogna?" Martino  ha risposto ricordando che nemmeno una voce sdegnata si e' alzata dai banchi dell'opposizione per la decapitazione in diretta di un americano: ''Stanno cogliendo l' occasione di un episodio tragico, indifendibile e vergognoso per ricompattarsi su una linea antiamericana e disfattista''.