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Mastrogiacomo in un video fornito dai Talebani a Emergency. Il giornalista di Repubblica si appella al governo italiano: Liberatemi.

 

 

In un video inviato mercoledì a Kabul a Emergency, Daniele Mastrogiacomo si appella a Prodi e al governo Italiano acché intervenga per la sua liberazione: «Il mio nome è Daniele Mastrogiacomo. Sono un giornalista di Repubblica mi trovo qui in Afghanistan. Il nome di mio padre è Mario, il nome di mia madre Franca Lisa. Oggi è lunedì 12 marzo, sono le 8 del mattino qui in Afghanistan. Come vedete mi trovo in buone condizioni, insomma fisiche, e comunque in vita, per fortuna fino ad adesso» - «Sono stato arrestato da un gruppo di talebani che ritiene che siamo entrati con altri due colleghi afgani illegalmente nel loro territorio»- «Mi rivolgo al governo italiano e al presidente Romano Prodi perché possa fare di tutto, agire in tutte le direzioni perché si possa ottenere presto la nostra liberazione»

Dopo una pausa , Mastrogiacomo si rivolge ai suoi famigliari: «Mi rivolgo poi a mia moglie Luisella e ai miei figli Alice e Michele. Vostro padre ancora ce la fa . State tranquilli, mi rilasceranno e ovviamente bisogna avere solo un po' di pazienza, sono sicuro che voi mi state vicino»

Gino Strada, fondatore di Emergency, ha commentato il video sottolineando che rappresenta la prova richiesta dal governo italiano che Daniele Mastrogiacomo è vivo e sta bene, «questo facilita di molto la trattativa. Prove ce n'erano già state, ma questa è certamente più convincente». ha detto Strada.

Secondo il fratello di Mastrogiacomo il video è una prova che «Daniele è in vita e sta bene. Cercavo di capire se fosse stato in qualche modo maltrattato, difficile da capire perché la qualità del video non era particolarmente buona».

14 marzo 2007