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    In occasione di una visita a Piacenza per
    la celebrazione dei duecento anni  
    Teatro Municipale, il presidente Ciampi ha rievocato i tragici eventi di 
    questi ultimi giorni: " A Beslan, è stato compiuto un attacco deliberato 
    e atroce a quelli che sono valori fondanti di ogni civiltà, valori che 
    dovrebbero essere sacri per ogni uomo, come la cura e il rispetto istintivo 
    per l'infanzia, come la Scuola.A Baghdad sono state rapite due giovani italiane, portatrici esemplari di 
    alti valori guida della convivenza umana, animate da quello spirito di 
    solidarietà che non conosce frontiere, per la cura dei diseredati, dei 
    bisognosi.
 A coloro che le trattengono in prigionia rinnovo il pressante, accorato 
    appello di tutti gli italiani: liberatele!".Poi
     il discorso del 
    presidente della Repubblica toccando i temi sulle riforme istituzionali, 
    assume toni e contenuti che lo fanno sembrare un appello alle forze 
    politiche.
 Il presidente della Repubblica ha 
    sottolineato che " la Costituzione attribuisce al Presidente della 
    Repubblica, all'articolo 87, in quanto Capo dello Stato, la funzione di 
    rappresentante, e quindi di garante, dell'unità nazionale.
 Molte cose che qui sono state dette, e che ho attentamente ascoltato, 
    sull'evoluzione dei rapporti fra i diversi livelli del potere locale e lo 
    Stato centrale, e sui problemi che derivano dalla loro evoluzione, mi 
    inducono a un'ulteriore riflessione.
 Anzitutto voglio osservare che quando si intende modificare le istituzioni 
    portanti della vita nazionale è giusto mettersi all'opera con spirito 
    unitario, ricercando convergenze le più larghe possibili fra tutte le forze 
    politiche, di maggioranza e di opposizione.
 E' indispensabile, inoltre, che la più attenta cura sia posta nell'adottare 
    soluzioni che assicurino la coerenza e la funzionalità del quadro 
    costituzionale, nel suo insieme e in tutte le sue parti.
 Venendo poi a quel primario valore costituzionale che ho ricordato - l'unità 
    d'Italia - va detto che esso non è in contrasto con il rafforzamento delle 
    autonomie regionali e locali; purché sia sempre salvaguardato il principio 
    dell'"interesse nazionale", quale garanzia effettiva dell'unità giuridica ed 
    economica del Paese, e con essa la fondamentale funzione istituzionale del 
    Parlamento, espressione della volontà politica del popolo italiano.
 E' altresì necessario che sia definita, in modo chiaro e puntuale, la 
    ripartizione delle competenze tra lo Stato e le Regioni, al fine di non 
    aggravare ulteriormente il già pesante contenzioso per conflitti di 
    attribuzione pendenti dinanzi alla Corte Costituzionale, dovuto, in parte, 
    alla riforma del Titolo V della Costituzione, approvata nella precedente 
    legislatura, e alla sua incompleta attuazione.
 In tal modo si eviteranno sia aggravi burocratici in danno dei cittadini, 
    sia disorientamento nelle nostre imprese, in gran parte di piccole 
    dimensioni, sia l'aumento degli oneri finanziari per la pubblica 
    Amministrazione, che deriverebbe da una duplicazione di competenze o da una 
    moltiplicazione delle strutture amministrative. Il dibattito politico, in 
    corso ormai da anni, si arricchisce via via di ulteriori, utili 
    approfondimenti, frutto di attente ricerche, di cui converrà tenere conto.
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