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La bandiera italiana è nata nel 1797 da quando fece la sua comparsa ufficiale nel Parlamento della Repubblica Cispadana.

La bandiera nacque  come variante alla bandiera della rivoluzione francese.  Fu adottata per la  prima volta il 7 gennaio 1797, con decreto dei cento deputati della Repubblica Cispadana, riuniti a Reggio Emilia,ove  decisero  di ''rendere universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori: verde, bianco e rosso'', allora a bande orizzontali.

La repubblica Cispadana era stata costituita da Napoleone nell'ottobre 1796 e comprendeva i ducati di Modena e Reggio e le ex legazioni pontificie di Ferrara e Bologna.  Il primo tricolore nella disposizione verticale e nella forma rettangolare fu sancito ed esposto il 12 maggio 1798 a Milano, capitale della repubblica Cisalpina, anch'essa costituita da Napoleone nel 1797

Il tricolore della Repubblica Cispadana

 
 

Il vicepresidente della Camera Fabio Mussi (Ds), il suo omologo Alfredo Biondi (Forza Italia), il capogruppo a Montecitorio della Margherita Pierluigi Castagnetti, quello dei Verdi Marco Boato, Pino Pissicchio (Udeur), Ugo Intini (Sdi) ed Egidio Sterpa (Forza Italia) hanno lanciato una mozione parlamentare per il ripristino dei colori originari del tricolore, modificato nella cromaticità dopo una circolare governativa, su una presunta indicazione dell' U.E.

 Nel vessillo “storico” il verde è squillante, il rosso acceso e sgargiante, mentre il bianco è di un candore unico. Nella versione appena definita dalla burocrazia il tricolore appare con un verde smorto,  un rosso  vinaccia/ bordò ed  un bianco crema/avorio.

I firmatari della mozione sottoscritta da tutti e quattro i vice presidenti della Camera chiedono il ripristino dei colori originari del tricolore.

E intanto i funzionari della Comunità Europea da dove sarebbe arrivata la direttiva, smentiscono tale direttiva. E intanto del contestato vessillo dai colori smorti la Presidenza del Consiglio ne ha ordinati bel 300.000.