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Torino ricorda Sergio Marchionne a due mesi dalla scomparsa

John Elkann,commosso: "Per me eri prima di tutto un amico.Ci hai insegnato a non aver paura. Caro amico, va in pace".

 

John Elkann, presidente Exor, Fca e Ferrari, è intervenuto in lacrime nel Duomo a Torino alla cerimonia in ricordo di Sergio Marchionne: "Per me sei stato una persona con cui confidarmi e fidarmi: soprattutto un amico. Hai insegnato a noi il coraggio di pensare diversamente, di cambiare. A non avere paura. Caro amico, va in pace". "Ho imparato a starti vicino Sergio in tanti anni che la vita non ha un punto di arrivò oltre il quale non c'è più niente", ha aggiunto. Elkann, commosso : "Quello che mi ha colpito di te, Sergio, fin dal primo momento sono state le tue qualità umane, la tua generosità e il tuo modo di capire gli altri". "Dicevi:'io sono un metalmeccanico, consapevole che da solo non avresti raggiunto i traguardi che hai tagliato". Il presidente di Fca ha poi abbracciato Manuela Battezzato, compagna di Marchionne. Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso della circa duemila persone presenti nel Duomo di Torino, tra cui delegazioni di lavoratori arrivate da tutti gli stabilimenti del gruppo, e rappresentanti del Gotha dell'industria e della finanza italiana. Ma anche del mondo sportivo, i parenti giunti dall' Abruzzo. Erano inoltre presenti, in rappresentanza della Juventus , il presidente Andrea Agnelli, Massimiliano Allegri e Chiellini.  Per la Ferrari , l'ad Louis Camilleri e la presidente di Cnh Suzanne Heywud. Ed ancora Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens. In rappresentanza del governo è presente il prefetto di Torino Renato Saccone. Poi il comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri, il questore di Torino, Francesco Messina. Anche gli ex premier Mario Monti e Matteo Renzi hanno voluto rendere omaggio al manager di Fca. A rappresentare la città di Torino e la regione, la sindaca Chiara Appendino e Sergio Chiamparino.
Tanti i rappresentanti del mondo imprenditoriale ed economico: l'ad di Unicredit Jena PIerre Mustier , Marco Tronchetti Provera ad di Pirelli e Zegna, Alberto  Bombassei presidente di Brembo, Gabriele Galateri presidente di Generali, Raffaele Jerusalmi ad di Borsa Italiana, Dario Gallina leader dell'Unione industriale di Torino, Luca De Meo, ad di Seat, e rappresentanti del mondo sindacale, il segretario nazionale Fim Ferdinando Uliano e il numero uno della Fismic Roberto Di Maulo.

L’arcivesco di Torino Cesare Nosiglia ha ricordato nella sua omelia la figura di Sergio Marchionne: “Dio ci ha donato Sergio Marchionne, ricco di doni particolari, frutto certo della sua intelligenza e professionalità, ma anche di Dio, perché i tanti talenti che egli possedeva, gli derivavano anche da quel padrone che c’è lo ha donati e ci chiederà conto di come li abbiamo uilizzati”. “Possiamo ricordare il suo coraggio, la sua intelligenza - anche spregiudica a volte - il cammino della sua vita, lungo la quale ha conosciuto bene la condizione difficile dell’emigrato”. Per Nosiglia “a Sergio Marchionne è stato affidato un patrimonio glorioso, nel momento in cui era gravemente compromesso. C’era bisogno non solo di risanare conti economici ma, insieme, di ricostruire il senso della “fabbrica” in rapporto alla città e con la fabbrica era cresciuta e sulla fabbrica aveva costruito il suo destino di metropoli. E’ stato uno sprone a non perdere la speranza, ci ha aiutato a comprendere che dobbiamo continuamente fare i conti con la nostra storia. Dobbiamo considerare le difficoltà come opportunità su cui scommettere, non accontentandosi mai dei risultati raggiunti”. Secondo Nosiglia bisogna ripartire da questi elementi, per permettere “a Torino di scuotersi dalla rassegnazione. Come nella parabola, non può bastare neppure oggi a noi limitarci a custodire i talenti acquisiti nel tempo. Dobbiamo invece camminare con convinzione  e speditamente verso un avvenire in cui tutte le componenti della città, industriali ed economiche, politiche e culturali, religiose e sociali condividono con gli altri ciò che hanno di più prezioso, per superare uniti l’opaca stagione che stiamo vivendo”. Nosiglia ha una speranza: “E’ questa utopia della speranza basata su garanzie concrete di occupazione e di sviluppo innovativo, che mi auguro posso continuare ad essere considerata a Torino una scelta irreversibile . Ma questo sarà possibile solo se riusciremo abbattere le barriere che ancora esistono tra le due città: tra centro e periferia, tra chi sta bene e chi sta male”. 

In questa nuova fase quale sarà il futuro delle fabbriche torinesi nella post-globalizzazione, quando l’idea stessa di un’azienda mondiale sembra essere messa in discussione dal prevalere dei sovranismi, dei dazi, e delle guerre commerciali.

14.09.2018

Lettera a Sergio Marchionne e Stella del mattino di Luciana Vasile
 
A Toronto il 25 ottobre , la XVIII edizione del Premio Italia nel Mondo dedicherà un tributo speciale alla memoria di Sergio Marchionne.