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Parte il progetto europeo di navigazione via satellite Galileo, sospeso da mesi per  divergenze fra i quattro paesi maggiori contribuenti dell'Esa (Agenzia spaziale europea): Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. Il progetto riparte fra breve grazie ad un raggiuntoaccordo di massima . 

Secondo il direttore generale Antonio Rodotà i rappresentanti dei paesi membri si sono accordati sull'ammontare della partecipazione di ogni nazione. I  termini dell'accordo dovranno essere confermati da ogni paese  entro il 22 dicembre. ''Si tratta - si è rallegrato Rodotà - di una decisione che traduce la volontà politica degli europei, uniti in un settore strategico''.

L'accordo sulle partecipazioni finanziarie a Galileo mette la parola fine alla rivalità fra Italia e Germania, che aspiravano al ruolo guida del progetto, un ruolo che favorisce le ricadute industriali nel paese prescelto. Galileo - che necessita del lancio di una trentina di satelliti, il primo nel 2006 - dovrebbe entrare in funzione nel 2008 e rappresenterà un'alternativa all'unico sistema mondiale di navigazione via satellite, il Gps americano. Il suo costo è stimato fra i 3,2 e i 3,6 miliardi di euro, finanziati al 50% dall'Esa e dall'Unione europea. Il bilancio per il periodo 2002-2005 è stato fissato in 1,1 miliardi di euro, metà dei quali (546 milioni secondo quanto precisato da Rodotà) per l'Esa. I contributi dei quattro paesi leader saranno eguali: 17,5% ognuno.