|   Scompare con Indro Montanelli colui che è stato per gli italiani il
      più grande testimone e cronista del novecento.Maestro di lingua, nei suoi libri ha raccontato, con esemplare chiarezza
      di parola e di concetti, la storia degli italiani, nel suo percorso
      millenario, come nessun altro ha saputo fare.
 Nei suoi articoli, di grande inviato e di direttore, ha narrato eventi
      storici che hanno segnato il nostro tempo, dalla guerra di Finlandia
      all'occupazione sovietica dell'Ungheria, coniugando la scrupolosa
      precisione del cronista alla penetrante analisi dell'uomo di principi, che
      guidava il lettore nella retta comprensione della storia del nostro tempo.
 Ci ha lasciato un'ineguagliata galleria di ritratti di protagonisti del
      novecento. Intollerante di ogni costrizione, conquistò con la schiettezza
      dei suoi giudizi l'ammirazione e l'affetto di generazioni di italiani. Ne
      conosceva a fondo vizi e virtù, e fu spietato ma appassionato giudice di
      un paese che amava sopra ogni altra cosa al mondo.
 Per l'Italia, nei momenti delle scelte difficili, dalla Resistenza alla
      lotta al terrorismo, fu pronto, senza iattanza, a dare anche la vita. La
      dignità del suo portamento fisico corrispondeva alla sua rettitudine di
      uomo, di maestro di vita.
 Milioni di italiani che lo amavano per la passione civile, penetrante,
      talvolta toscanamente faziosa ma mai malevola che lo animava, piangono la
      sua scomparsa.
 L'Italia intera sentirà la sua mancanza.
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