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Levi Montalcini: la ricerca italiana è risorta.
Dal Premio Nobel una iniezione di fiducia: "Il Governo mostra adesso un interesse che non credevo possibile, data appunto la carenza di fondi".
La ricerca italiana è risorta. ''Era decaduta, morta, ma ora è rinata perché i giovani ci credono ancora e il Governo sembra schierarsi con loro''. Lo ha detto in conferenza stampa al Policlinico di Milano il Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini, dichiarandosi ''felice, alla fine del mio lungo percorso, di vedere una ripresa della ricerca italiana, e centri di eccellenza di alto livello che prima francamente non avevamo''. Secondo il Nobel è stato ''il grande interesse mostrato da Roma, che devo dire mi ha sorpreso, per il progetto del mio European brain research institute (Ebri)''. Ma anche ''l'enorme valore della ricerca neurologica che ho potuto vedere qui al Policlinico di Milano''.
In passato Montalcini non aveva nascosto la sua delusione per ''un'interesse scientifico che pareva sopito, soffocato dalla mancanza di fondi da destinare alla ricerca''. Ma oggi le cose stanno cambiando e il Governo, ha ripetuto il Nobel, ''mostra un interesse che non credevo possibile, data appunto la carenza di fondi''. E ''vedo che anche i giovani sono più motivati, direi entusiasti, pronti ad affrontare le varie difficolta'''. L'impegno, quindi, ''è quello di richiamare in Italia i ragazzi che noi stessi avevamo inviato all'estero perché qui non potevano fare molto''. Un contro-esodo che ''ora ritengo possibile, anche grazie a iniziative come il progetto per l'Ebri''.
Ottimista anche Ferruccio Bonino, direttore scientifico del Policlinico milanese, che ricorda come ''il ministro Sirchia abbia recepito l'appello contro la cosiddetta 'fuga dei cervelli'''. Lo dimostra il fatto che ''gli Irccs avranno accesso al 18% in piu' di fondi per la ricerca, e che una parte di questi fondi sarà espressamente destinato a permettere il ritorno in patria di un grande ricercatore''. Entro il 15 luglio, infatti, ''tutti i centri dovranno fare un nome, che poi il ministero vaglierà''.

Tra i progetti che i neurologi del Policlinico hanno illustrato a Rita Levi Montalcini, a suscitare più ammirazione nel Nobel è ''l'idea di importare dagli Stati Uniti un'apparecchiatura ancora sconosciuta in Europa. Si tratta di una speciale risonanza magnetica (Risonanza magnetica aperta) che esiste in rari esemplari solo in America - ha spiegato Roberto Villani, responsabile del Dipartimento di Scienze neurologiche del Maggiore insieme a Guglielmo Scarlato - e che permette di seguire in tempo reale, attimo per attimo, gli interventi chirurgici al cervello. Ma forse anche altre operazioni''. Uno strumento che il neurochirurgo Lorenzo Bello ''ha imparato a usare andando a Boston per un anno e che sarebbe l'unico in tutta Europa''.