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Moana Pozzi come "Il fu Mattia Pascal"? l'ipotesi viene dall' editore Brunetto Fantauzzi


La Procura di Roma riapre il caso Moana Pozzi, la cui morte avvenne 10 anni fa per un tumore, all'ospedale di Lione, il 16 settembre del 1994. La richiesta di riaprire le indagine sul caso della morte della pornostar, viene dall'editore Brunetto Fantauzzi che  pubblicò un libro sulla vita dell' attrice.

Fantauzzi ed il suo avvocato, Vittorio Podesta', sostengono in un esposto inviato ai magistrati di Piazzale Clodio,    che, dopo dieci anni sussistono seri dubbi e perplessita' sulle reali circostanze della morte della Pozzi.

In particolare, Fantauzzi e l' avvocato  Podesta', sostengono di poter dimostrare che nessuno vide mai il cadavere della Pozzi, tranne la mamma e la sorella, che dichiararono che  il corpo di Moana, come indicato dalla stessa, era  stato cremato e le ceneri sparse sul monte Cervino.

Fantauzzi e Podesta'  sottolinano  che nessun responsabile dell' ospedale francese ha mai confermato la circostanza, ne' mai si sono svolti funerali.   L' editore e il legale,non esitano a formulare l' ipotesi che  la stessa pornodiva abbia inscenato la 'morte' per 'poter tagliare i ponti con il passato' e rifugiarsi in una localita' segreta proprio come il protagonista de "Il fu Mattia Pascal"
 il più famoso dei romanzi di Pirandello.

Moana Pozzi Galleria

Il romanzo narra le vicende di Mattia Pascal.  Un giorno, Mattia Pascal decide di fuggire di casa: leggendo un quotidiano apprese in seguito che nel suo paese tutti lo davano per morto, e così ne approfittò per tentare di cambiare completamente vita. Nella sua lunga fuga da casa ebbe la fortuna entrando in un casinò di vincere una somma considerevole e di allungare il suo viaggio: cambiò la sua identità, divenendo così Adriano Meis. Questo cambiamento di nome sta a dimostrare quanto forte fosse la sua volontà di cambiare vita, di ripartire da zero.

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