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Parte il marchio MADE IN ITALY


 

 

 

Parte il piano marchio Made in Italy, a difesa dei nostri prodotti dalla concorrenza sleale, dalle contraffazioni. "In Europa, a differenza degli Stati Uniti - ha detto Urso - non esiste per la merce in entrata l'obbligo del marchio del Paese d'origine del prodotto. Noi abbiamo deciso di istituire il marchio 'Made in Italy' soprattutto  con la creazione di un comitato addetto ai controlli e con maggiori ispezioni alle dogane da parte della Guardia di Finanza".

Il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano ha sottolineato che  " è una iniziativa per combattere il mercato delle contraffazioni che ormai ha raggiunto l’allarmante cifra di 4-5 miliardi di euro all’anno", precisando che l' iniziativa rientra in un quadro più generale di politica industriale. 
 Uno dei principali pericoli contraffazioni arriva dai Paesi asiatici, in particolare dalla Cina.

Il progetto di Marzano,  riprende alcune disposizioni già previste in Finanziaria e che avranno una previsione di costo di  30 milioni di euro. Il progetto si articola in cinque punti. Primo: verrà redatto un regolamento per consentire solo a  merci prodotte sul territorio nazionale l’uso del marchio  Made in Italy. Chi lo usa fraudolentamente incorrerà nell’articolo 517 del codice penale,  le merci saranno sequestrate e distrutte a  spese dell'autore della frode. Secondo: utilizzo del logo  come marchio di qualità, che sarà concesso  alle imprese produttrici dei  prodotti italiani di particolare pregio. Terzo:  campagna informativa contro la contraffazione e i rischi per le imprese. Quarto: costituzione di un comitato nazionale anticontraffazione che coinvolgerà anche il ministero dell’Economia e Guardia di Finanza , la Farnesina, quello degli Interni e della Giustizia oltre alla Confindustria e altre associazioni imprenditoriali.Il Comitato dovrà controllare e prevenire il fenomeno. Quinto:  istituzione di sportelli di consulenza legale per la tutela del marchio, presso le sedi Ice e le rappresentanze diplomatiche .

Adolfo Urso  in una nota ha polemizzato con Marzano; Urso,ricordando che l'iniziativa era farina del suo sacco, ha precisato di  non condividere  le modifiche apportate da Marzano. Secondo Urso , che dissente sulla istituzione di un  marchio di qualità che potrebbe creare prodotti di serie A e di serie B, è un  errore l'uso del fondo per l'assistenza legale del comitato anticontraffazione. 

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